mercoledì 14 novembre 2012

GOSPEL


Il termine musica Gospel può riferirsi sia (strettamente) alla musica religiosa che emerse nelle chiese afroamericane negli anni 30 sia alla musica religiosa composta e suonata da artisti, di qualunque etnia del sud degli States.
La separazione tra i due stili, infatti, non fu mai assoluta: entrambi nascono dalla tradizione degli inni metodisti.
Tuttavia, anche se alcuni brani di una scuola sono mutuati dall'altra, la netta divisione tra America nera e America bianca e tra chiesa nera e chiesa bianca, tenne le due correnti divise. Anche se queste divisioni si sono leggermente allentate nei precedenti 50 anni, le due tradizioni restano tuttora distinte.
In entrambe le tradizioni alcuni artisti, come Mahalia Jackson, si limitano ad apparire in contesti puramente religiosi (Gospel in inglese significa Vangelo), mentre altri, come il Golden Gate Quartet o Clara Ward, cantano anche nei night club.
La maggior parte degli artisti, come i JordanairesAl Green e Solomon Burke tende a suonare in entrambi i contesti. È frequente che includano un pezzo religioso in una performance secolare, sebbene non succeda quasi mai il contrario.
Ciò che la maggior parte delle persone identificherebbe come "Gospel Music" è una musica religiosa Afro-Americana basata su grandi cori di chiesa cui fa da contraltare uncantante solista eccezionale. In realtà il genere reso famoso da artisti come Thomas A. DorseySallie MartinWillie MaeFord Smith ed altri cambiò sensibilmente circa 80 anni fa, e affonda le sue radici nelle forme più spontanee di devozione religiosa delle Chiese dei Santi, che incoraggiavano i singoli fedeli a "dare testimonianza" parlando e suonando (e talvolta danzando) spontaneamente della loro fede, durante la celebrazione. Negli anni venti gli artisti di questo tipo di chiese erano spesso predicatori che si spostavano di chiesa in chiesa, e tra una predica e l'altra cominciarono a incidere in uno stile che fondeva temi religiosi tradizionali con le tecniche del blues e del boogie woogie. Inoltre cominciarono a portare strumenti di derivazione jazz, come percussioni e fiati, in chiesa.
Dorsey, che aveva composto e suonato il piano per giganti del blues come Tampa RedMa Rainey e Bessie Smith, lavorò sodo per sviluppare una sua propria musica, organizzando un convegno annuale per artisti gospel, andando in tournée con Martin per vendere spartiti e superare la resistenza delle chiese più conservatrici verso ciò che esse consideravano una musica mondana e peccaminosa. Combinare la struttura "sixteen bar" e i modi e ritmi del blues con i testi religiosi, aprì la possibilità ad artisti innovativi, comeSister Rosetta Tharpe, di usare il proprio talento nelle canzoni, mentre ispiravano i fedeli a "gridare", a "buttare fuori" per aggiungere parole alle sue o per inserire linee musicali proprie in risposta al suo canto.
Questo "stile libero" influenzò altri stili religiosi neri alla stessa maniera. I gruppi più conosciuti degli anni trenta erano quartetti o gruppi piccoli maschili come il Golden Gate Quartet che cantavano, di solito senza accompagnamento, nello stile quartetto Jubilee mescolando attentamente armonie, canti melodiosi, sincopati giocosi e arrangiamenti sofisticati per ottenere uno stile sperimentale fresco ben lontano dal più sobrio canto di inni. Questi gruppi assorbirono suoni popolari da gruppi pop come i Mills Brothers e produssero canzoni che univano temi religiosi, humor e satira politico-sociale. Cominciarono a mostrare sempre maggior influenza dal Gospel da che incorporarono la nuova musica nel loro repertorio.








JAZZ

LA NASCITA DEL JAZZ
Il Jazz è un genere musicale di origine statunitense nato nei primi anni del XX secolo
nelle comunità afro-americane del sud degli Stati Uniti dalla conbinazione di elementi
musicali africani ed europei. Caratteristiche peculiari del genere sono l'uso intenso di
improvvisazione, il ritmo swing spesso sincopato e il tono maliconico dato dall'uso
delle blue note.
Nel corso di tutto il XX secolo, il jazz si è
trasformato evolvendosi in tanti sottogeneri: dal
dixieland di New Orleans, allo swing delle big
bands negli anni trenta e quaranta, dal bebop
della seconda metà degli anni quaranta, al cool
jazz e al hard bop degli anni cinquanta, dal free
jazz degli anni sessanta alla fusion degli anni settanta, fino alle contaminazioni con il
funk e l'hip hop dei decenni successivi.
L'improvvisazione è la caratteristica peculiare della musica jazz che, partendo dalla
semplice variazione sul tema iniziale, ha assunto via via sempre maggiore
importanza.
La formazione jazzistica moderna tipica è il quartetto, composta da batteria, basso o
contrabbasso, pianoforte e da uno strumento solista, generalmente un sassofono o
una tromba.
Il jazz possiede anche una lunga tradizione orchestrale, che entrò in crisi profonda
alla fine degli anni trenta, tanto che oggi le orchestre sono abbastanza rare.
Per lungo tempo territorio privilegiato dei musicisti afroamericani che lo inventarono,
e avente come centro propulsore gli Stati Uniti d'America, il jazz è oggi suonato,
composto e ascoltato ovunque in tutto il mondo come una nuova musica colta, per il
presupposto che è risultante della conoscenza della musica classica, e delle varie
etnie musicali.

PRE-JAZZ

Molti sono gli antenati del jazz: reminiscenze della musica africana, canti e richiami di lavoro, canti religiosi spiritual delle chiese protestanti, canto blues degli afroamericani, ragtime pianistico di derivazione euro-americana, musica europea per banda militare e perfino echi dell'opera lirica sono i più importanti elementi che hanno contribuito a questa fortunata e geniale sintesi artistica.

Le radici del jazz affondano nella cultura musicale africana della vita di tutti i giorni degli schiavi neri (sebbene molto contaminata dalle culture europee, soprattutto inglesi e francesi, dominanti nel sud degli Stati Uniti). Queste persone avevano con sé una tradizione che esprimevano mentre lavoravano (i cosiddetti "field hollers" e "work song"), mentre pregavano (gli "spiritual", che negli anni trenta del XX secolo avrebbero dato origine al "gospel") e durante il loro tempo libero. Già nel 1819 l'architetto Benjamin LaTrobe lasciò testimonianze scritte e disegni di feste di schiavi che si riunivano in Congo Square, una piazza della città, per ballare e suonare usando strumenti e musiche improvvisate.

Nel corso del XIX secolo e soprattutto nella seconda metà, le tradizioni musicali afroamericane iniziarono a trovare eco in spettacoli d'intrattenimento, attraverso varie forme di rappresentazione, delle quali forse le più famose erano i "Minstrel show" che in una cornice carica di stereotipi razziali rappresentavano personaggi tipo dell'afroamericano. Le musiche di scena di questi spettacoli erano rielaborazioni di musiche afroamericane (o presunte tali).

Da questo substrato musicale emerse, alla fine dell'Ottocento, un canto individuale che venne chiamato blues e che ebbe una vasta diffusione, anche attraverso i nascenti canali commerciali, tra la popolazione afroamericana. La combinazione armonica e melodica che si trova nel blues non ha riscontro nella musica occidentale (eccetto almeno una ballata irlandese risalente al 1600 che ha struttura in 12 battute e giro armonico tipico del blues più arcaico e tradizionale) e si ritrova nel jazz fino dalle origini.

COME NASCE

Il commercio triangolare era un sistema di commercio sviluppatosi sulle acque
dell'Oceano Atlantico tra l’Europa, l’Africa e l’America tra il XVI e il XVII secolo.
Consisteva in un continuo scambio di merci tra i tre continenti.

BALLATA

La ballata è una forma di poesia chiamata anche canzone a ballo perché destinata al canto e alla danza, è un componimento che si trova in tutte le letterature di lingua romanza e ha una particolare struttura. Inoltre era particolarmente caratteristica della poesia popolare Britannica e Irlandese dal periodo del Tardo Medioevo fino al 1800; usata ampiamente in Europa e più tardi in America, Australia e in Nord Africa. Questo tipo di poesia fu spesso utilizzata dai poeti e dai compositori a partire dal 1700 per produrre ballate liriche.

martedì 6 novembre 2012

WORK SONG


Work Song è uno standard jazz composto daNat Adderley negli anni sessanta e reso famoso dai gruppi dove egli militò assieme al fratello Julian (Cannonball).
Work Song non è un blues classico, né per quanto riguarda la lunghezza (16 battute invece delle 12 tradizionali, da cui long meter), né per quanto riguarda la progressione armonica dove manca (almeno fino alla sezione C) la normale alternanza tra I e IV grado della tonalità principale.
Questo per quanto riguarda il dato puramente tecnico. Molte altre sono le caratterisitche che collocano questo brano tra i brani tipicamente blues.
Intanto la costruzione call and response, che nelle orchestrazioni tipiche (solista + tutti) viene sottolineata con accenti dei tutti sul quarto e primo tempo delle misure 2 e 3 e seguenti ad imitazione del suono dei martelli dei forzati e l'esplicito richiamo ai canti di lavoroche vengono indicati come una delle origini del blues (e qui il riferimento è alle chain gang songs).
« È impossibile prevedere cosa succederà a un brano musicale. Prendi mio fratello: Nat scrisse un pezzo 7 o 8 anni fa. Non lo ritenevamo un brano importante: facemmo un paio di registrazioni, e Nat ne fece una su un album per la Riverside, intitolato Work Song. Poi la facemmo su un album nostro, quello che ho fatto subito dopo, che si chiamava Them Dirty Blues. Fu registrata anche da altri musicisti, Oscar Brown ci mise le parole e la fecero un sacco di cantanti, poi Herb Alpert decise di farla coi Tijuana Brass e divenne un grande successo. La suoniamo ancora...l'abbiamo sempre suonata perché ci piace. Ma chi sa qual è la ragione del suo successo? »
Poi la tipica sensazione maggiore su minore che qui viene accentuata utilizzando la tonalità minore (Fa-7) come pedale, mentre la risoluzione sulla quinta è fatta sulla tonalità maggiore di dominante (Do7), essenzialmente mescolando il giro del blues minore a quello del blues maggiore.
Fatta salva la sostituzione del I grado minore al maggiore e osservando la progressione del brano, si può vedere Work Song come la concatenazione di due giri di blues primitivo abbreviati omettendo le battute 5-8, ma variando il turnaround del secondo giro inserendo un richiamo al IV grado (Bb7 nella misura 13). La ricorrenza costante delle settime minori è un'ulteriore caratteristica Blues, come pure l'uso di [blue note]s.
La melodia consiste di variazioni della cellula melodica e ritmica delle prime due misure che prima si ripete identica (1-2,3-4,5-6) poi innalzata di una quinta e con l'introduzione di una cadenza blue Mib-Mi(7-8), resa discendente con una (quasi) riflessione e ancora una cadenza blue B-Bb (9-10). L'ultima variazione accresce la tensione dinamica e ritmica che si libera nelle ultime quattro battute dove viene introdotto un secondo tema di risposta conclusiva, ancora sottolineato da hit orchestrali.
All'epoca in cui Nat Adderley scrisse questo brano, nella formazione militava Bobby Timmons, che nel 1958 aveva scritto Moanin' per iJazz Messengers di Art Blakey. Forse non è una coincidenza che la scrittura di Timmons in genere, e la parte A di Moanin' in particolare, ricordino molto da vicino il groove di Work song.





BLUES


Il blues è una forma musicale vocale e strumentale la cui forma originale è caratterizzata da una struttura ripetitiva di dodici battute e dall'uso, nella melodia, delle cosiddette blue note.
Le radici del blues sono da ricercare tra i canti delle comunità di schiavi afroamericani nelle piantagioni degli stati meridionali degli Stati Uniti d'America (la cosiddetta Cotton Belt). La struttura antifonale (di chiamata e risposta) e l'uso delle blue note (un intervallo di quinta diminuita che l'armonia classica considera dissonante e che in Italia valse al blues il nomignolo di musica stonata) apparentano il blues alle forme musicali dell'Africa occidentale.
Molti degli stili della musica popolare moderna derivano o sono stati fortemente influenzati dal blues.
Sebbene ragtime e spiritual non abbiano la stessa origine del blues, questi tre stili musicali afroamericani si sono fortemente influenzati tra loro. Altri generi sono derivazioni o comunque sono stati fortemente influenzati da questi: jazz, bluegrass,rhythm and blues, talking blues, rock and roll, hard rock, hip-hop, musica pop in genere.
La ricerca musicale di molti artisti ha portato il blues, e soprattutto il jazz, a contatto con molteplici realtà musicali, creando stili sempre nuovi e differenti.
Come per molte forme di musica popolare, le origini del blues sono oggetto di molte discussioni.
In particolare, non c'è una precisa data di nascita per questo genere musicale: la traccia più antica di una forma musicale simile al blues è il racconto che, nel 1901, fece un archeologo del Mississippi, descrivendo il canto di lavoratori neri che sembra avere affinità melodiche e liriche con il blues. Non è, dunque, possibile stabilire con esattezza una data che segni l'origine del genere, tuttavia un anno fondamentale fu il 1865, anno dell'abolizione della schiavitù negli Stati Uniti d'America: ottenuta la libertà, numerosi ex schiavi-musicisti iniziarono a portare la loro musica fuori dalle piantagioni e, nel giro di qualche decennio, questo genere fu noto ai più fino a giungere alle prime attestazioni che ci sono pervenute.



SPIRITUAL


LO SPIRITUAL

Lo spiritual è una musica afro-americana, usualmente con un testo religioso cristiano. Originariamente monofonica e a cappella, questo genere musicale è antecedente al blues. Lo spiritual è l'antenato del jazz. Solitamente gli schiavi neri cantavano queste canzoni, accompagnandosi con rumori prodotti da coperchi di pentole e lattine, al fine di battere il tempo. Lo spiritual era un canto spirituale, come dice il nome stesso, che veniva dedicato a Dio per alleviare i dolori e le sofferenze della schiavitù. I termini nero spiritualblack spiritual, e afro-american spiritual sono tra loro sinonimi; nel XIX secolo il termine jubilee era più diffuso (soprattutto tra gli afroamericani; i bianchi spesso chiamavano queste canzoni degli schiavi). Qualche musicologo invece li chiama canti folk degli afroamericani.
Gli spiritual sono le primarie espressioni di credo religioso, iniziate dagli schiavi africani negli stati uniti. La schiavitù è stata introdotta nelle colonie europee nel 1619, e gli schiavi rimpiazzavano i dipendenti salariati come una forza economica di lavoro in tutto il XVII secolo. Questa forza lavoro rimarrà in uso per tutto il XVIII secolo e buona parte del XIX secolo. Durante la schiavitù negli Stati Uniti ci sono stati numerosi tentativi di de-africanizzare la forza lavoro nera in schiavitù. Agli schiavi era proibito parlare nella loro lingua madre, suonare le percussioni, praticare i loro riti religiosi animisti e musulmani.